Pane e Rose, e Reddito di Quarantena!

In tutta la situazione di emergenza che sta vivendo non solo la popolazione in questa penisola, ma tante popolazioni nel mondo, volevamo scrivere un articolo per ricordarci e ricordarvi che la solidarietà è per sempre.

Qualche giorno fa, il 12 marzo, per l’esattezza, ricorreva l’anniversario dello Sciopero del Pane e delle Rose, che mise in ginocchio l’industria tessile di Lawrence nel Massachusets (Stati Uniti). Al monumentale sciopero parteciparono 20.000 e più persone, per la stragrande maggioranza donne: all’epoca, infatti, la maggior parte della forza lavoro nell’industria tessile era infatti composta da donne (nonché bambin*).

Tutto partì dalla mobilitazione di un gruppo di lavoratrici polacche, e lo sciopero venne poi organizzato dall’IWW, a cui apparteneva la maggior parte delle lavoratrici. La repressione delle autorità fu brutale: decine di lavoratrici furono pestate da polizia e esercito, molte incarcerate. Una di loro morì negli scontri. Eppure, lo sciopero vinse. Dopo una lunga e dura lotta, le lavoratrici ottennero il miglioramento delle loro condizioni lavorative che avevano chiesto.

Lo sciopero del Pane e delle Rose è, senza dubbio, uno dei momenti più significativi nella storia della lotta di classe, nella storia del sindacalismo rivoluzionario, e, più in generale, nella storia dell’umanità.

In questo momento, in Italia cominciano a proliferare iniziative e campagne a favore del “reddito di quarantena” o “reddito di solidarietà” per tutte quelle persone che hanno perso o perderanno il posto di lavoro, quelle che si trovano all’improvviso senza più turni di lavoro, quelle che sono state messe in cassa integrazione: un reddito garantito, universale, per l’intera popolazione, non solo per alcune fasce. Perché, ad essere colpita dal Coronavirus e i suoi effetti sull’economia, è l’intera classe lavoratrice, in un modo o nell’altro: siamo tutt* noi che lavoriamo, o abbiamo lavorato, o lavoreremo in futuro (se ci riusciremo).

Vabbè, direte voi, ma che c’entra questo con lo sciopero del Pane e delle Rose? Secondo noi, c’entra eccome. Nel 1912 migliaia di persone scesero in strada per chiedere, anzi, per esigere, Pane e Rose: il diritto a orari di lavoro decenti e un salario garantito che permettesse non solo di mettere da mangiare in tavola e vivere in modo dignitoso, ma anche il diritto alle cose belle della vita, le Rose, appunto. Le Rose che fino ad allora erano state prerogativa solo dell’aristocrazia e della classe industriale, mentre la classe lavoratrice tirava a campare.

Allora, ci sembra importante ricordare che quel diritto esiste ancora, che quella lotta ha ancora senso, che il Pane e le Rose le dobbiamo continuare a esigere, e non solo per noi stess* o per la cerchia di ristretta di persone vicine a noi, ma per tutte e tutti. Reddito di solidarietà, Pane e Rose per tutte le persone!

Che ne pensi?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Skip to content