In tutta la situazione di emergenza che sta vivendo non solo la popolazione in questa penisola, ma tante popolazioni nel mondo, volevamo scrivere un articolo per ricordarci e ricordarvi che la solidarietà è per sempre.
![](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/to_auto,q_lossless,ret_img,w_495,h_332/https://www.iwwita.it/wp-content/uploads/2020/03/89235911_1372108079641005_468345091044409344_n.jpg)
Qualche giorno fa, il 12 marzo, per l’esattezza, ricorreva l’anniversario dello Sciopero del Pane e delle Rose, che mise in ginocchio l’industria tessile di Lawrence nel Massachusets (Stati Uniti). Al monumentale sciopero parteciparono 20.000 e più persone, per la stragrande maggioranza donne: all’epoca, infatti, la maggior parte della forza lavoro nell’industria tessile era infatti composta da donne (nonché bambin*).
Tutto partì dalla mobilitazione di un gruppo di lavoratrici polacche, e lo sciopero venne poi organizzato dall’IWW, a cui apparteneva la maggior parte delle lavoratrici. La repressione delle autorità fu brutale: decine di lavoratrici furono pestate da polizia e esercito, molte incarcerate. Una di loro morì negli scontri. Eppure, lo sciopero vinse. Dopo una lunga e dura lotta, le lavoratrici ottennero il miglioramento delle loro condizioni lavorative che avevano chiesto.
Lo sciopero del Pane e delle Rose è, senza dubbio, uno dei momenti più significativi nella storia della lotta di classe, nella storia del sindacalismo rivoluzionario, e, più in generale, nella storia dell’umanità.
![](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/to_auto,q_lossless,ret_img,w_1024,h_535/https://www.iwwita.it/wp-content/uploads/2020/03/89235911_1372108079641005_468345091044409344_n-1.jpg)
In questo momento, in Italia cominciano a proliferare iniziative e campagne a favore del “reddito di quarantena” o “reddito di solidarietà” per tutte quelle persone che hanno perso o perderanno il posto di lavoro, quelle che si trovano all’improvviso senza più turni di lavoro, quelle che sono state messe in cassa integrazione: un reddito garantito, universale, per l’intera popolazione, non solo per alcune fasce. Perché, ad essere colpita dal Coronavirus e i suoi effetti sull’economia, è l’intera classe lavoratrice, in un modo o nell’altro: siamo tutt* noi che lavoriamo, o abbiamo lavorato, o lavoreremo in futuro (se ci riusciremo).
Vabbè, direte voi, ma che c’entra questo con lo sciopero del Pane e delle Rose? Secondo noi, c’entra eccome. Nel 1912 migliaia di persone scesero in strada per chiedere, anzi, per esigere, Pane e Rose: il diritto a orari di lavoro decenti e un salario garantito che permettesse non solo di mettere da mangiare in tavola e vivere in modo dignitoso, ma anche il diritto alle cose belle della vita, le Rose, appunto. Le Rose che fino ad allora erano state prerogativa solo dell’aristocrazia e della classe industriale, mentre la classe lavoratrice tirava a campare.
Allora, ci sembra importante ricordare che quel diritto esiste ancora, che quella lotta ha ancora senso, che il Pane e le Rose le dobbiamo continuare a esigere, e non solo per noi stess* o per la cerchia di ristretta di persone vicine a noi, ma per tutte e tutti. Reddito di solidarietà, Pane e Rose per tutte le persone!
![](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/to_auto,q_lossless,ret_img,w_768,h_560/https://www.iwwita.it/wp-content/uploads/2020/03/GettyImages-615291880-58fa0b7a3df78ca159cce963.jpg)