Riflessioni dalla quarantena

Un non-manuale di sopravvivenza

Rimani vigile
(arte di Ricardo Levins Morales)

La speranza non è un biglietto della lotteria che ti tieni stretto seduta sul divano, sentendoti fortunata. La speranza è un’ascia con cui sfondare la porta in caso di emergenza. (…) Rebecca Solnit

Io che scrivo, lo dico subito, sono fortunata rispetto a tante altre persone: ho una casa, un lavoro, abbastanza soldi da comprare da mangiare, conosco abbastanza persone nella mia città a cui potrei chiedere aiuto se avessi bisogno; sono in contatto regolare con le persone che amo sparse nel mondo, vivo con una persona che amo e che mi ama. Da un certo punto di vista, si potrebbe dire che sono fortunata anche perché l’azienda per cui lavoro mi sta permettendo di lavorare da casa, in tutta sicurezza, continuando a pagarmi uno stipendio.

Limita il contatto
(arte di Ricardo Levins Morales)

Eppure.

Eppure, mi trovo spesso a piangere, o in preda all’ansia e a uno sconforto devastante.

Eppure, faccio spesso incubi orribili o brutti sogni.

Eppure, comincio a fare davvero fatica a continuare ad essere “produttiva”, “motivata” e “entusiasta” come si aspettano da me nel mio lavoro, mentre il mondo intorno a me si sgretola e collassa.

Eppure, mi viene davvero difficile “sfruttare quest’opportunità” che stiamo vivendo per “leggere tutti quei libri che avrei sempre voluto leggere”, o “guardare le serie Netflix che volevo vedere da tempo”. Per “rilassarmi”, “rallentare i ritmi”, “conoscermi meglio”.

Eppure, mi riesce impossibile non pensare a tutte quelle persone che non sono fortunate quanto me, che magari una casa non ce l’hanno e questa situazione la stanno vivendo per strada; o quelle persone che una casa ce l’hanno, ma vivono in situazioni difficili, di violenza domestica o povertà; quelle persone che magari hanno creature da sfamare, ma hanno perso il lavoro e trovare da mangiare diventa difficile (come si lamentano, eh, potrebbero semplicemente rilassarsi sul divano e leggersi un bel libro o guardarsi l’ultima serie Netflix).

Accetta le tue emozioni
(arte di Ricardo Levins Morales)

E quindi.

E quindi, vado avanti come posso.

E quindi, cerco, meglio che posso, di accettare tutte le emozioni che provo, senza fare finta di niente o ignorarle, e senza sentirmi in colpa.

E quindi, a volte leggo un libro o mi guardo una serie, ma se non ci riesco perché mi sento troppo inquieta, non mi sento di certo in colpa.

E quindi, quando esco mi sforzo di incrociare lo sguardo delle persone per strada e sorridere, invece di tenere sempre lo sguardo a terra.

E quindi, aiuto come posso, unendomi a gruppi di spesa solidale, facendo donazioni a associazioni che si stanno sbattendo alla trilionesima potenza per aiutare le persone più in difficoltà.

E quindi, partecipo come posso a iniziative e mobilitazioni che stanno nascendo in questi giorni, mi sforzo di continuare a praticare speranza, solidarietà e resistenza per costruire un futuro diverso, per quanto sembri difficile immaginarlo in questo momento.

Non si può comprare la Rivoluzione. Non si può fare la Rivoluzione. Si può solo essere la Rivoluzione. Essa è dentro di voi o non è in nessun luogo. Ursula Le Guin

Mobilitati per un futuro migliore
(arte di Ricardo Levins Morales)

Le immagini in questo articolo sono dell’artista Ricardo Levins Morales. Potete scaricare gratis l’intero pacchetto “Cosa fare in una pandemia” sul suo sito.

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